Situata lungo la via del Sempione, la valle Divedro e stata un'importante tappa e punto di ristoro per i numerosi viandanti e mercanti che transitavano per il valico del Sempione.
La Valle Divedro fu abitata sin dal 2000/1500 AC. Diverse popolazioni si susseguirono: per primi i Liguri , i Celti e i Leponzi. Da questi ultimi deriva il nome delle Alpi Lepontine. All'epoca dell'imperatore romano Augusto, Varzo apparteneva alle Alpi Attrezziane.
I Leponzi erano un'antichissima popolazione dell'Italia, stanziata sulle Alpi Lepontine sin dall'Età del bronzo.
Nella prima Età del ferro tra il IX e il IV secolo a.C. produssero la Cultura di Golasecca. Adottarono la scrittura dagli Etruschi sviluppando dal VI secolo a.C. l'alfabeto leponzio.
I Leponzi erano in origine una popolazione non indoeuropea affine ai Liguri. Nella seconda età del ferro dal IV secolo a.C. si mescolarono ai Celti scesi in Italia, adottando nella loro lingua Lepontico molti termini della lingue celtiche.
Al tempo della conquista dei romani occupavano la val d'Ossola, l'alto Ticino e il Varesotto. Il loro territorio confinava a est con gli Orobi di Como, a nord con i Reti, a sud con gli Insubri di Milano e i Levi di Pavia, a ovest con i Taurini di Torino e i Salassi del Canavese.
La loro città principale si chiamava Oscela che i romani ribatezzeranno Oscela lepontorum, e oggi è la città di Domodossola.